Venerdì 9 Dicembre 2016 - Venerdì 9 Dicembre 2016 – ore 18:00 - Caffè dell’Ussero - Incontro con le autrici Maria Enrichetta Giornelli e Lia Sacchini con riferimento ai volumi "La casa nel borgo" (Aletti Editore 2014) e "Emozioni in volo"(Aletti Editore 2016). - Home Page di Valeria Serofilli

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Venerdì 9 Dicembre 2016 - Venerdì 9 Dicembre 2016 – ore 18:00 - Caffè dell’Ussero - Incontro con le autrici Maria Enrichetta Giornelli e Lia Sacchini con riferimento ai volumi "La casa nel borgo" (Aletti Editore 2014) e "Emozioni in volo"(Aletti Editore 2016).

Incontri al Caffè dell'Ussero di Pisa > Incontri Letterari 2016
Maria Enrichetta Giornelli, Lia Sacchini e Valeria Serofilli


LE SALDE FONDAMENTA CULTURALI DELLA CASA NEL BORGO

Nota di lettura(.pdf) di Valeria Serofilli a La casa nel borgo ( Aletti Editore, Villanova di Guidonia 2014) di Maria Enrichetta Giornelli.

Questo libro di Maria Enrichetta Giornelli si muove sul terreno fertile che si trova al confine di diverse discipline, generi e approcci. È in grado di unire e di fare dialogare tra loro in modo significativo e ottimale la scrittura e l'arte, e, entrando più nello specifico letterario, dà vita ad un interessante commistione tra narrativa e poesia. Ciò che descrive e racconta inoltre non ha solo uno scopo ed una coloritura narrativi ma sempre uno scopo didattico, da non intendersi come una noiosa e pensante lezione, quanto, al contrario, da identificarsi con l'abilità nel far sì che le storie narrate, le descrizioni, gli episodi e gli aneddoti, assumano ed indichino in modo spontaneo un valore che va oltre la superficie per assumere valenze di più ampia portata e di maggiore respiro.
Nessuna pagina, anzi, nessuna frase di questo libro ha una funzione puramente descrittiva o mirata a raccontare eventi reali o di fantasia. Tutto è finalizzato all'insegnamento, all'esempio, alla ricerca di una morale che faccia da metafora, additando a chi legge una strada, un cammino già percorso che conduce verso altri tratti di strada. Ogni volume ha un suo lettore ideale. Nel caso de “La casa nel borgo” viene fatto di pensare che il lettore ideale sia un giovane studente. Un ragazzo o una ragazza di oggi, magari martellati da miriadi di informazioni e stimoli visivi, tutto alla portata di un clic e di una connessione fulminea. Maria Enrichetta Giornelli si rivolge a loro tramite le pagine del suo libro senza volere pontificare. In un primo momento si fa accogliere dimostrando di conoscere il loro mondo: nel libro parla di Facebook e di mille altre dinamiche giovanili. Poi però, una volta conquistata la loro fiducia, gradualmente ma con costante tenacia, inizia a parlare anche di arte, di bellezza senza tempo, magari di una casa in un borgo antico, quasi la materializzazione di un modo di vita e di pensiero saldi, avvezzi anche a ragionare sul valore delle cose, del tempo, dei rapporti umani più profondi e significativi.
Nel primo “capitolo”, l'Esordio narrativo, che porta come titolo lo stesso del libro, “La casa del borgo”, viene esplicitato con sapida ironia, il meccanismo della commistione dei generi di  cui si è detto sopra: “Quando la prosa entra furtivamente nella poesia”. E quel furtivamente rende tutto più lieve, senza però privare di rilievo e di sostanza “l'esperimento”. Il capitolo, o sezione che dir si voglia, si conclude con un paragrafo che può valere come morale della favola per la sezione specifica ma anche con per l'intero libro, Parla infatti di ciò che può guidare gli studenti (e non solo) “attraverso una conoscenza più profonda di loro stessi, alla comprensione dell'universo umano, che, pur celandosi dietro differenti contesti socio-culturali, contiene in sé quelle comuni risorse naturali in grado di attivare una nuova rinascita”.
Le radici, quindi, e la cultura, la riscoperta di una cultura autentica, in grado di unire passato e presente, possono generare quella rinascita, auspicata e necessaria. La speranza è che il seme della poesia, anche alla fine di questo libro e di tutto ciò che lo ha ispirato, possa germogliare ancora nei giovani, che possano accoglierlo e farlo loro, nel loro mondo, accanto alla tecnologia che ormai è parte integrante della loro (e della nostra) vita.
Il borgo narrato e descritto da Maria Enrichetta Giornelli in questo libro è sia un luogo reale che un luogo immaginario, un progetto, un esperimento, una speranza per il presente e per il futuro. Le varie sezioni di questo volume alternano ed intersecano in maniera efficace e coinvolgente vari livelli e dimensioni. La poesia si intrufola nella prosa, attraverso parole che a loro volta costruiscono un ponte ideale tra memoria e descrizione dei giorni attuali, tra memoria e sogno. Si parla di profumi, di ombre,  di neve, di campane, ma anche e soprattutto di cose concrete, la poesia diventa materia tangibile e permette agli insegnamenti trasmessi ai giovani di acquisire credibilità tramite riferimenti concreti, tangibili.
La speranza della voce narrante, e di Enrichetta Giornelli, è che i giovani possano arricchire la propria dimensione interiore contribuendo “alla nascita di un uomo e di una donna nuovi in grado di riscattarsi dall'odierna superficialità. Inoltre – prosegue l'autrice – anche ritrovare il piacere di leggere e studiare un testo poetico potrebbe risollevare il nostro livello linguistico, ormai quasi dissanguato da introiti esterni, evitandone il totale annientamento”.
Come il lettore potrà verificare tramite una lettura diretta e individuale di questo libro, si tratta di pagine in cui la piacevolezza dell'invenzione poetica e narrativa si abbina a discorsi e valutazioni di notevole spessore, finalizzate a evidenziare possibili vie di crescita culturale, soprattutto per le generazioni più giovani, ma più in generale per tutta la società odierna.

                                                                                                       Valeria Serofilli

Pisa, Caffè dell’Ussero, 9.12.2016               



Nota di lettura(.pdf) di Valeria Serofilli al volume Emozioni in volo (Aletti Editore, Villanova di Guidonia 2016) di Lia Sacchini.

“Affascinati ancora/ dalla loro capacità di sognare”. Questi versi della lirica “Marina di Pisa” racchiudono una delle possibili chiavi di lettura del libro “Emozioni in volo” di Lia Sacchini. La capacità di sognare implica la scelta e la necessità della lievità, saper assimilare il reale senza farsi annichilire dalla sua logica e dal suo peso. Chi sa sognare vede una dimensione ulteriore, e, come ha saputo fare l'autrice di questo libro, lo annota in modo schietto e diretto, regalando al lettore i colori e le sfumature lievi della dimensione onirica.
I versi del libro sono quasi sempre brevi, simili a pennellate leggere su una tela immensa, quella della sensibilità e della fantasia. Il ritmo che ne deriva è soffice e contiene quasi un invito per colui che legge a condividere l'approccio e il taglio: quelli delle emozioni colte in volo, come recita il titolo.
Emozione è tutto ciò che è degno di essere annotato, ricordato e strappato al flusso del nulla. Il fatto che sia colto “in volo” non indica trascuratezza o imprecisione. Ribadisce, al contrario, la volontà della leggerezza, la soavità del cuore che è aperto a cogliere ciò che di bello si nasconde anche nelle cose in apparenza piccole e nelle situazioni che sembrano banali o quotidiane.
Lia Sacchini canta i luoghi che le sono propri, quelli che potremmo definire i luoghi del cuore. E, accanto a loro, quasi uniti da un filo rosso, la memoria, il ricordo e l'affetto, le persone con cui ha trascorso e condiviso gli anni, i momenti belli e quelli meno felici, gli affetti veri e fondamentali.
Le descrizioni sono sincere, dirette, e in esse vengono inseriti commenti che non mutano la genuina sincerità del quadro. L'autrice non cerca frasi roboanti o ad effetto: il suo reale intento è quello di descrivere ciò che davvero l'ha emozionata, con parole dirette, sperando che anche il lettore possa cogliere assieme a lei l'attimo, il bagliore magico di un tramonto, o l'espressione di un viso che le è stato caro.
Il trascorrere delle stagioni è descritto con precisione, senza l'orrore per il tempo che passa. L'autrice infatti ha fatto tesori dei luoghi che ha visto e che l'hanno emozionata; i luoghi sono diventati per lei come persone, familiari a cui rivolgere uno sguardo amorevole. Si tratta di un volume sospeso tra l'oggi e la memoria. Lo testimonia la lirica di pagina 8: “Il ricordo affiora nella mente./ Piccole cose,/ povere e lucenti […]/ Passioni e sentimenti/ presenti/ nel ricordo della mente/ del cuore”. L'aggettivo “piccole” testimonia la consapevolezza dell'autrice: il suo evitare la pretesa di proporre al lettore verità assolute o panacee per risolvere i mali del mondo e della storia. La consapevolezza tuttavia non limita il testo: semmai ne esalta il carattere di testimonianza autentica e individuale di sentimenti e sensazioni che dal particolare raggiungono il generale, finendo per consentire a chiunque di potersi identificare. “Povere e lucenti”, prosegue il verso, ed è un accostamento mirabile, in grado di esaltare il valore della semplicità. Una povertà che non è povera per niente, perché possiede la luce del sentire, del provare emozioni autentiche. “Passioni e sentimenti”, pone l'uno a fianco dell'altro due stati d'animo fondamentali: il coinvolgimento emotivo assoluto, quello della passione, soprattutto amorosa, e quello del sentimento, più sfumato, ma non meno intenso e significativo. È interessante notare come un verso intero sia costituito da una sola parola: “presente”. Conferma che la memoria non si perde, è viva nell'attimo in cui viene recuperata nella mente, ripensata, ripercepita e rivissuta.
Per concludere il libro di Lia Sacchini è contraddistinto da una linearità non banale e non priva di spessore. Il suo emozionarsi è sincero e questa schiettezza si percepisce e viene trasmessa al lettore dall'alternarsi di realtà e sogno, ricordo e descrizione puntuale del presente. Un libro che con preziosa e gradevole leggerezza testimonia come il diario o il giornale di bordo di un viaggiatore, che gli attimi davvero da ricordare di una vita, tutto sommato sono pochi, ma, se ben vissuti e bene annotati nella memoria, possono dare emozioni e trasmettere un sorriso, consapevole ma ancora capace di sognare.
Valeria Serofilli

Pisa, Caffè dell’ Ussero, 9.12.2016


 
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