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Venerdì 6 Febbraio 2009 - Presentazione del volume L'altra metà del cielo di Nadia Chiaverini

Incontri al Caffè dell'Ussero di Pisa > Incontri Letterari 2009
UNA DONNA E LA SUA POESIA

Nota di lettura di Valeria Serofilli alla poetica di Nadia Chiaverini, con particolare riferimento al volume L'altra metà del cielo (Ibiskos Ulivieri, Empoli, Febbraio 2008, Collana Il quadrifoglio).

L'autrice Nadia Chiaverini è ormai alla sua quarta pubblicazione e questo permette di tracciare un profilo abbastanza delineato della sua produzione letteraria.
Una poesia contraddistinta da essenzialità, chiarezza e una nitida cifra espressiva; altrettanto lineare ed evidente è la coerente scelta dei temi, mai banali, sempre essenziali: la vita, la natura, l'attenzione alle problematiche del nostro tempo, la donna-madre, la capacità femminile di riassumere ed accogliere in sé la roccia (anzi la zolla), l'ossigeno, la lievità e il granitico fardello del dolore. Il ciclo delle stagioni, i giorni, la lotta tenace per il diritto alla vita e alla felicità. Il tutto tramite uno stile asciutto, essenziale anch'esso, conscio del valore del tempo e della parola, del mistero dell'esistere percepito nelle cose in apparenza minuscole che tuttavia costituiscono la chiave dei più grandi misteri.
Il cielo, come la Terra, è la metà superiore dell'Uovo Cosmico e questa nozione di legame primitivo tra Cielo e Terra è quasi universale: tutti gli esseri sono prodotti dell'azione del Cielo e della Terra, ierofania inesauribile. Il Cielo è anche simbolo della coscienza, l'assoluto delle aspirazioni dell'uomo. Un Cielo "testimone", questo di Nadia Chiaverini, che accompagna il presente, come le mura dell'acquedotto romano riportato in copertina e da cui prende il titolo la lirica di p. 53. E l'altra metà del cielo è Donna, è linfa, è Madre Gea, è Amore, è Anima.

Le tre sezioni in cui si articola il recente volume di Nadia Chiaverini quali "Anche le zolle sono sole", "Altrove - I luoghi dell'esistenza ed altro" e "Fame d'amore", presentano una forte evoluzione, nel senso di un più ampio rilievo simbolico e metaforico, rispetto alle precedenti prove L'età di mezzo e Dai profumo al fiore, già promettenti e fertili di ulteriori sviluppi espressivi. Va anche osservato tuttavia, come evidenzia l'autrice stessa riguardo alla raccolta Dai profumo al fiore, che questa, sebbene sia stata pubblicata dopo il volume L'età di mezzo (edito nel 2004), in realtà raccoglie poesie scritte in un periodo precedente.
Si rileva nitidamente una certa coerenza di temi e ispirazioni quali l'amore in tutte le sue espressioni (verso il compagno, la madre, i figli), la natura e l'osservazione della realtà anche quotidiana, il sociale quale l'attenzione per lo straniero, l'inquietudine esistenziale, accettata con consapevolezza di donna:

<< Le donne sono incapaci
perché non riescono ad organizzare
tutto quello che serve.
Le donne sono depresse
perché non sanno farsi ascoltare.
Le donne sono pazze
perché urlano al mondo la loro rabbia. >>

("Le donne", in Dai profumo al fiore)

<< L'urlo di Munch
mi perseguita
fantasma dell'angoscia
esistenziale
grido di parole
vuote
(…) >>
("L'urlo di Munch", in Dai profumo al fiore)

<< (…)
muore la fiamma
nel camino
trema il respiro
nell'attesa
di un giorno
nuovo >>
("Inquietudine" da L'altra metà del cielo)

<<Non siamo così forti
per scegliere / ci
lasciamo trasportare
dall'esistenza>>
("Amica", in Dai profumo al fiore)

Inquietudine come un fuoco interno represso e contenuto a stento ma comunque presente, come una tempesta che continua nell'indifferenza che l'autrice desidera in tutti i modi contrastare. Questo a conferma della passione per il sociale che contraddistingue numerose liriche presenti nelle varie raccolte. Si veda a questo riguardo la poesia "Sasso sul vulcano" (compresa in Dai profumo al fiore).

<< Il sasso sul vulcano
copre il fuoco che brucia
le viscere della terra
aspra
rocciosa
e nuda.
In alto
silente
un filo di fumo
sale al cielo.
La tempesta continua
nell'indifferenza. >>

Per concludere un'autrice interessante, capace di conciliare l'attenzione per la quotidianità con ispirazioni di natura più profonda anche rivolte al sociale, con una parola poetica caratterizzata da incisività e chiarezza connotativa e denotativa.
Valeria Serofilli
Pisa, 6 Febbraio 2009






 
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