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Motivazioni della Giuria

Premio di Poesia Astrolabio > Edizione 2008
Motivazioni della Giuria

PREMIO NAZIONALE DI POESIA"ASTROLABIO 2008



SEZIONE VOLUME DI POESIA

Opera 1° Classificata
La cura degli assenti, Lieto Colle Edizioni, Faloppio (Como), 2008
di Margherita Rimi

Motivazione a cura di Valeria Serofilli

Pubblicato da Lieto Colle nella collana "Eràto", il libro di Margherita Rimi La cura degli assenti, ha ricevuto numerosi e significativi riconoscimenti.
Ad essi si aggiunge oggi il primo posto nella sezione editi del premio Astrolabio, conferitole dalla Giuria che nelle sue liriche concise ed essenziali e tuttavia generose di risvolti e sostanza, corporea e metaforica, ha apprezzato l'impegno autentico, mai retoricamente vuoto né di maniera.
In questo volume la poesia torna a svolgere il ruolo fondamentale di esplorazione attenta dell'universo umano. Si pone domande, senza pretendere di possedere o di ottenere risposte univoche, ma anche, con identica determinazione, senza alzare bandiera bianca di fronte all'incedere dell'assurdo, del vuoto, del dolore.
La poesia qui torna a cercare una cura, per gli assenti, per coloro che non ci sono più.
Ma nella memoria, nell'attaccamento tenace e appassionato a ciò che di buono e sano hanno lasciato e additato al mondo c'è un verso, forse una via di uscita, di sicuro l'armonia della poesia.


Opera 2° Classificata

Argonauta, Marsilio Elleffe, Venezia, 2007
di Gabriella Bertizzolo

Motivazione a cura di Antonio Spagnuolo

Poesia dagli echi multipli, ricca di metafore che rendono la pagina luminosamente variegata.
La personale irrequietezza di ricerca si innesta al fluire della quotidianità con profonda consapevolezza dell'indagine, tra sfumature di accensioni e concrete espressioni esistenziali.


Opera 3° Classificata

Riflessi e transizioni, I Quaderni del Battello Ebbro, Porretta Terme (BO) 2008
di Dante Goffetti

Motivazione a cura di Andrea Salvini

Una poesia gentile, quella di Dante Goffetti, che predilige il compasso breve, ma sa dare voce profonda alle emozioni e agli interrogativi di chiunque con un linguaggio immediato che convince proprio per la sua straordinaria limpidezza. Egli, infatti, sceglie la via della semplicità, del lessico pulito e schietto in ogni lirica, senza lanciarsi in acrobatici accostamenti di parole il cui senso spesso sfugge ai lettori meno avvertiti. Le metafore più efficaci sono dosate con cura e collocate quasi sempre alla fine delle liriche, così da lasciare al lettore preziosi spunti di riflessione. La poesia di Goffetti non è comunque affatto ingenua: ad introduzione delle singole sezioni della raccolta troviamo delle liriche tradotte da autori stranieri che Goffetti sente vicini alla propria visione della vita, tra cui ricordiamo solo l'americano Carl Sandburg con la sua Treno riservato, una breve e intelligente polemica contro la tentazione troppo comune di abbandonarsi alla banalità del quotidiano. Proprio questo ci è parso il messaggio di fondo di Goffetti, ossia l'esortazione appassionata a non rimanere mai passivi neanche di fronte alle esperienze più comuni, scoprendo il loro retrogusto universale con lo strumento della poesia.


Opera 4° Classificata

Misure di vuoto, Joker Edizioni, Novi Ligure (Al), 2008
di Lorenzo Gattoni

Motivazione a cura di Antonio Spagnuolo
Una solitaria dimensione del divenire, dell'alternarsi consapevole della indomabile realtà, imprime a questa poesia un validissimo timbro di trasparente autobiografia.
Il tessuto si affida alla necessità di addentrarsi e penetrare l'avventura di una esplorazione filosofica del tutto compiuta.
Il linguaggio è aderente al discorso concreto.


Premio Opera prima

L'imbuto di chiocciola, Edizioni della Meridiana, Firenze 2005
di Diego Bertelli

Motivazione a cura di Andrea Salvini

L'intelligente finezza di questo autore ha saputo rappresentare in delicati ricami di parole le inquietudini esistenziali che ogni uomo scopre prima o poi dentro se stesso, argomento antichissimo e sempre nuovo. L'individuo nelle società contemporanee si sente solo di fronte al mistero dell'essere, della vita e della sua fine: egli scorge davanti a sé un vero e proprio percorso a imbuto di chiocciola, che costringe ad avanzare senza poter scorgere che cosa c'è dietro la curva, e infine si restringe sempre più fino a chiudersi senza scampo. Nella seconda vediamo poi le suggestioni della religione tradizionale che sembrano risuonare come fievoli echi di speranza di cui l'uomo non sa fidarsi, giungendo fino al tentativo di dissolverli dall'interno, come nella lirica Figlio dell'uomo. L'Autore, poi, chiude con una serie di omaggi intelligenti e garbati ad alcuni grandi poeti del passato, tra cui riconosciamo Dante, Rimbaud, D'Annunzio, Leopardi, che riprendono i temi già espressi precedentemente: lo sgomento represso di fronte alla drammaticità della condizione umana, la tenace volontà di sopravvivere con la poesia. Le metafore sono sempre attente, insinuanti, e comunicano il senso di quel pessimismo struggente eppur virile che pervade tutta la raccolta e che costringe comunque a non arrendersi.


Premio per l'attualizzazione della poesia epica
Genesis, Genesi Editrice, Torino 2008
di Veniero Scarselli

Motivazione a cura di Andrea Salvini

Abbiamo voluto premiare il tentativo generoso prodotto da questo autore di proporre una poesia nuova per l'orizzonte contemporaneo, ma antica nei presupposti. La denuncia accorata e impietosa dei processi che portano all'oppressione dell'uomo sull'uomo prende le forme del poema allegorico satirico, la cui ispirazione di fondo che ci è parsa venire dal Leopardi delle Operette morali e, più ancora, da quello un po' meno noto dei Paralipomeni alla Batracomiomachia. Ma abbiamo potuto ravvisare anche più di uno spunto pariniano, specie in certe volute ironiche della narrazione, che indugia a costruire miti garbati intrisi d'amara ironia. La passione morale e civile che è sottesa a questa complessa operazione letteraria è però il dato di fondo dell'opera. Il dettato è quasi prosastico, privo di ogni dolcezza e ciò moltiplica l'energia intrinseca della denuncia. L'opera prende il lettore fin dai primi versi per la creatività immaginativa e lo conduce di fantasia in fantasia sino alla catarsi finale. Auspichiamo infine che possano diventare più numerosi gli autori che vogliano ancora percorrere in modo altrettanto intelligente questa via non facile della poesia poematica.


Premio per l'attualizzazione dei modelli mitologici e del mondo antico

Passi d'acqua, Cierre Grafica, Verona 2007
di Chiara Poltronieri

Motivazione a cura di Ivano Mugnaini

Nel libro Passi d'acqua, Chiara Poltronieri restituisce vita, forma, passione e armonia al mondo dell'antichità classica, agli uomini, ai miti e agli dei che hanno costituito l'essenza, concreta e onirica, di quell'epoca cruciale della storia della civiltà.
Per il linguaggio perfettamente consono ai temi e alle atmosfere evocate, e per la capacità di immedesimazione con i sogni, le aspirazioni, le tragedie e le speranze dei personaggi a cui dà voce, la Giuria del Premio Astrolabio assegna a Chiara Poltronieri il Premio per l'attualizzazione dei modelli mitologici e del mondo antico.


Premio per l'originalità dell'opera

E nella sera un'ombra, Florence Art Edizioni, Firenze 2005
di Mariagrazia Carraroli

Motivazione a cura di Andrea Salvini

Possiamo dire che, appena aperto questo testo, ne abbiamo colto l'intensa suggestione. Nella forma esteriore della tragedia più antica, che prevede il dialogo tra un coro e un attore in scena, una donna di oggi fa parlare una donna dell'antica Etruria. Essa perse il suo uomo, che era addirittura un Lucumone, non seppe più niente di lui e forse non poté mai esprimere la propria pena. L'Autrice lo fa al suo posto, visita i luoghi antichi e quelli della nostra quotidianità, entra in simbiosi lirica con la donna di quel tempo e ci rende presente ogni atomo di quell'antico dolore. Il linguaggio che usa possiede la creatività metaforica, onirica, ma sempre immediata, dei poeti antichi, senza peraltro mai abbandonare l'orizzonte espressivo della lirica contemporanea. Una componente fondamentale del testo è anche il ricco corredo di immagini fotografiche che ritraggono l'autrice nei momenti più significativi del suo itinerario poetico e drammatico: ora la vediamo come cittadina a tutti gli effetti dell'antica Etruria in mezzo alle rovine di essa, ora in mezzo ad una folla distratta dei nostri giorni, sempre con un caratteristico e inequivocabile abito rosso. Di questa sapiente intersezione tra il linguaggio fotografico e quello verbale, dobbiamo rendere il dovuto merito al marito dell'Autrice, Luciano Ricci.


PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA PER LA MODERNITA' DELL'ESPRESSIONE E DELLA RICERCA LINGUISTICA

Superrealisticallegoricamente, Fermenti Editrice, Roma 2005
di Nadia Cavalera

Motivazione a cura di Valeria Serofilli

Il titolo di questo libro, Superrealisticallegoricamente rivela qualcosa, una traccia, un orientamento generale per farsi un'idea del complesso, ricco, multiforme mosaico di poesia e prosa, saggio diario reale ed onirico, giornale di bordo personale e di un intero popolo, di un'epoca, di una o più generazioni.
Un libro in cui la parola nasce, cresce, si sviluppa a dismisura, si avviluppa su se stessa e ad un senso che assorbe e divora, rigenerandolo, rigenerandosi.
Per la capacità di fare del linguaggio uno strumento flessibile, plasmabile, teso e sospeso tra la fatale inadeguatezza dei sensi e delle risposte, e dal lato opposto, la consapevolezza che la parola è comunque, e rimane, strumento di lotta e rivalsa, la Giuria del Premio Astrolabio assegna a Nadia Cavalera, per questo volume che ne conferma il percorso creativo, il Premio Speciale della Giuria per la Modernità dell'espressione e della ricerca linguistica.


SEZIONE SILLOGE INEDITA
Opera 1° Classificata
Frontiere apparenti
di Alessandra Paganardi

Motivazione a cura di Mauro Ferrari
In pochi anni, la poesia di Alessandra Paganardi si è imposta all'attenzione della critica come una delle voci poetiche più intense e originali, per la quale l'aggettivo "femminile" è del tutto scevro di connotazioni limitative; si tratta infatti di una poesia innervata della speculazione critica e filosofica di stampo femminile ma non solo, più fertile e innovativa. La silloge Frontiere apparenti, vincitrice della presente edizione del Premio Astrolabio, è in realtà composta da un dittico di poemetti, Città di mezzo e Museo e Parola i quali, attraverso una versificazione che si muove nei dintorni di un endecasillabo piano e disteso alternato a versi più brevi della nostra tradizione, dà corpo a un territorio memoriale e intellettuale che si situa, appunto, al di là delle frontiere apparenti della fisicità, e quindi della storia e della biografia, per puntare a una introiezione e una rivisitazione del vissuto.
Se c'è uno spunto autobiografico e fattuale, questo si situa subito prima di laceranti riflessioni sulle occasioni e sui luoghi che ci hanno reso ciò che siamo, sulle direzioni non prese e sulle potenzialità non espresse della nostra vita; ma, anche, questi versi sempre poggianti sulle cose e sui sensi, cioè sulla nostra capacità di intelligere il mondo, ci fanno riflettere su ciò che abbiamo costruito nel divenire della vita. "Soltanto ciò che è dato sarà tolto", dice un verso alto e sonante di saggezza quasi epigrammatica: Alessandra Paganardi mette in scena il dramma della vita, il "sentirsi grumo" ed erranza, che è comunque un'apertura allo slancio vitale e alla costruzione di un nostro mondo in cui sia possibile, nella frase di Hölderlin "abitare poeticamente".

Opera 2° Classificata
Nel solo ordine riconosciuto
di Liliana Zinetti

Motivazione a cura di Ivano Mugnaini

Una descrizione attenta e dettagliata del reale, degli eventi di questo terreno "ordine riconosciuto", costituisce il punto di partenza, l'ossatura della struttura poetica di Liliana Zinetti. Da questa visione del reale tuttavia l'occhio dell'autrice si distacca, e l'osservazione lascia il posto alla riflessione: senza pretendere di possedere le chiavi e le risposte, la Zinetti si interroga, a volte con dolore, a volte con amara ironia, sul senso delle cose, la meta, la prospettiva.
Per il linguaggio in grado di abbinare ritmi e misure classiche con una moderna urgenza di indagine e scavo, e per i contenuti, spontaneamente ricchi di valenze e risvolti metaforici, la Giuria del Premio Astrolabio assegna a Liliana Zinetti il secondo premio nella Sezione Silloge Inedita.


Opera 3° Classificata

A rimorchio della tempesta
di Arnold de Vos

Motivazione a cura di Valeria Serofilli

Uno stile colto e tuttavia vivo, attuale, sofferto, lacerato da pungoli e interni contrasti. Una poetica sospesa tra sacro e profano, fra aspirazione all'assoluto e attaccamento sensuale e sanguigno alla corporeità.
Ed è proprio il corpo, la carne, la dimensione soffertamente concreta dell'uomo, il tema dominante, il protagonista del testo di Arnold de Vos oggi premiato.
Per la capacità di sondare con nitidezza le necessità e le pulsioni, trasformando però il corpo e la corporeità in strumenti di ricerca, analisi, studio e perfino di elevazione culturale e spirituale, la Giuria del Premio Astrolabio assegna alla silloge A rimorchio della tempesta di Arnold de Vos il 3° Premio.


Opera 4° Classificata

Materia di Massimiliano Antonucci

Motivazione a cura di Valeria Serofilli

Per lo sguardo indagatore sulle concretezze ed anche sulle asprezze della realtà, già ricavabile dal titolo, quasi a testimoniare la corporeità del poieo e per la capacità di essere trasgressivo senza tuttavia tralasciare la ricerca del senso, la Giuria del Premio Astrolabio assegna a Massimiliano Antonucci il quarto premio nella sezione silloge inedita.


Premio per l'originalità del tema

La via di Caterina
di Nicola Baronti

Motivazione a cura di Ivano Mugnaini

Il sottotitolo della silloge di Nicola Baronti qui premiata, "Note poetiche per turisti distratti con appendice per il bencamminatore", ci offre una chiave per meglio comprendere ed apprezzare la raccolta. L'apprezzamento e l'approvazione della Giuria si sono concentrati sul carattere specifico della silloge, concepita come un vademecum per vedere di più e con più cura percorrendo il terreno con maggiore consapevolezza. La zona visitabile indicata da Baronti è quella di Vinci e dintorni, e sono numerose citazioni tratte dagli scritti di Leonardo ad introdurre varie liriche. Allo stesso tempo l'invito dell'autore a diventare buoni camminatori riguarda strade e luoghi privi di delimitazioni geografiche: pensieri, sogni, ricordi di un mondo più autentico e genuino. Per il documentato lavoro di ricerca adeguatamente trasferito nei versi, la Giuria del Premio Astrolabio assegna a La via di Caterina di Nicola Baronti il Premio Speciale per l'originalità del tema.


SEZIONE AUDIOVISIVI

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA

Kite - Omaggio a Stefano Bicini
di Anna Maria Farabbi

Motivazione a cura di Valeria Serofilli

Per la capacità di intessere nella scrittura "finestre mondi e volti", usando le parole stesse dell'autrice, attraverso un progetto multimediale che abbina qualità letterarie a linguaggi pertinenti ad altri ambiti espressivi, Kite - Omaggio a Stefano Bicini s'impone all'attenzione meritando il Premio Speciale della Giuria.


Opera 2° Classificata

La bella vista della camera 70, Casa Editrice Ismeca
di Valerio Meledandri

Motivazione a cura di Valeria Serofilli

Inserito nella collana di video poesia contemporanea Foné, edita da Ismeca, il lavoro multimediale di Valerio Meledandri, La bella vista della camera 70, ha il merito di rispondere bene alla sfida, tutt'altro che agevole, di adattare l'elemento visuale e iconografico alla parola scritta. Le immagini non fanno solo da commento ai testi, ma ne integrano il senso, le suggestioni e le atmosfere, segnando l'alternarsi di testi brevi, ironici, con altri più densi di spessore e tensione emotiva. Per questa sinergica espressione e compenetrazione reciproca tra il testo e le immagini, la Giuria del Premio Astrolabio assegna a Valerio Meledandri il secondo premio per la sezione audiovisivi.


POESIA SINGOLA
Sezione ispirata ai versi <<Ricordo cominciare un tempo alterno…>>

Opera 1° Classificata
"Ritorno al Carso"
di Paolo Stefanini

Motivazione a cura di Valeria Serofilli

La lirica "Ritorno al Carso" di Paolo Stefanini, poeta noto in particolare per la sua produzione di sonetti, si distingue per la capacità di veicolare un messaggio importante quale la riflessione sul tempo e sul senso della vita tramite un linguaggio appartenente al campo semantico specificatamente bellico e quello poetico.
Una poesia scorrevole ma significativa per l'originalità e la preziosità con cui è stato trattato il tema proposto.


Opera 2° Classificata
"Aliti d'angelo"
di Sara Galassini

Motivazione a cura di Ivano Mugnaini

I versi di Sara Galassini abbinano, per usare parole tratte da una sua poesia, "maglie possibili/ a imprevedibili mete". C'è l'intento di riflettere sul senso e l'orientamento di prospettive aree e distanti, ma anche, ugualmente nitida e urgente, c'è l'adesione generosa alla vita, pur con tutte le sue contraddizioni e le sue "intermittenze di senso". Per questa fresca, tenace volontà di ricerca la Giuria del Premio Astrolabio le assegna il secondo premio per la Poesia Singola nella Sezione ispirata ai versi Ricordo cominciare un tempo alterno.


Opera 3° Classificata
"Foglio bianco"
di Maria Luisa Vanacore

Motivazione a cura di Andrea Salvini

L'idea dell'Autrice di rappresentare l'urgenza e la necessità della poesia ci è sembrata particolarmente originale. Che cos'è infatti una poesia non scritta se non un foglio bianco destinato a rimanere vuoto e inutile su un tavolo, pronto magari per essere gettato via? Questa è la metafora simbolica che lega tutta la lirica, nella quale si innestano sapientemente le altre: l'amore di un autore che scrive si trasfonde nel foglio con il calore della sua mano, la vita che diventa poesia è un fiume in piena che scorre attraverso la penna. Se il foglio rimane bianco, se cioè l'uomo rinuncia al valore della poesia, è come se l'Universo perdesse ogni speranza. È un chiaro appello a non cessare mai di coltivare questa passione, apparentemente inutile, della poesia, nemmeno in tempi difficili come i nostri.


Menzione d'Onore al miglior testo

"E le parole presero senso"di Antonio Fontana

Motivazione a cura di Ivano Mugnaini

Per la capacità di prendere spunto dal tema proposto con coerenza e consistenza, per poi spaziare liberamente, lasciando prendere il largo alle proprie parole e alla propria ispirazione, con versi pervasi da un suono caldo, armonioso, tenendo fede con onestà e passione al titolo della silloge evocante l'attimo privilegiato in cui la parola smette di essere un semplice suono per trasformarsi in senso e comunicazione, la Giuria del Premio Astrolabio assegna ad Antonio Fontana una Menzione d'Onore per l'originalità dello svolgimento del tema.


POESIA SINGOLA
Sezione ispirata ai versi <<Se ti bisbiglia un fruscìo in mente e non l'annoti…>>

Opera 1° Classificata
"La freccia"
di Gian Cosimo Grazzini

Motivazione a cura di Valeria Serofilli

La lirica "La freccia" di Gian Cosimo Grazzini s'impone all'attenzione per la sua capacità di armonizzare con un linguaggio ironico e ricco di valenze metaforiche il messaggio che intende veicolare, sintetizzando armonicamente i due temi proposti.
Questo anche tramite versi che richiamano Baudelaire fornendo al componimento il titolo e una chiusa di particolare efficacia.


Opera 2° classificata

"Macchie di me"
di Lucia Landucci

Motivazione a cura di Ivano Mugnaini

E' l'essenzialità la caratteristica della poesia di Lucia Landucci maggiormente rilevabile ed apprezzabile. Un'essenzialità mai scabra o vuota, diretta, al contrario, quasi in punta di piedi ma con grande onestà e tenacia, verso l'obiettivo ambizioso e fondamentale della ricerca di ciò che davvero conta e vale: l'essenza delle cose, appunto. Quell'essenza forse racchiusa proprio in quelle macchie a cui l'autrice fa riferimento nel titolo della silloge: una soluzione che racchiude in sé corpo e pensieri, realtà e sogno, la sostanza da cui ricavare la poesia. Per la coerenza e la sincerità espresse nei suoi versi, la Giuria del Premio Astrolabio assegna a Lucia Landucci il secondo premio per la Poesia Singola nella Sezione ispirata ai versi Se ti bisbiglia un fruscìo in mente e non l'annoti.


Opera 3° classificata

"Volere"
di Giancarlo Del Carratore

Motivazione a cura di Andrea Salvini

Non è facile oggigiorno affermare con immediatezza la propria volontà di essere se stessi. Questo autore lo ha fatto, utilizzando moduli espressivi apparentemente semplici, che ci sembrano richiamare da vicino la poesia di Saba per la solarità dell'espressione. Il contrasto tra luce e tenebre, fra attrazione verso il niente e la tenace volontà di vivere domina in tutta la lirica, a vantaggio della scelta positiva, e questo non è poco. Prezioso in particolare il riferimento a Joyce, ripreso in una chiave di slancio verso la vita e gli altri: l'Autore vuole, infatti, un "flusso di coscienza" ogni volta che parla, ossia, ci pare di capire, l'espressione autentica della propria anima nei rapporti con gli altri. Apprezziamo, quindi, questa inconsueta affermazione poetica di fiducia verso il domani che ci propone questo Autore.


Menzione d'Onore al miglior testo per l'originalità dello svolgimento inerente al tema proposto

"Quando una parola"
di Maria Giovanna Missaggia

Motivazione a cura di Valeria Serofilli

Per l'aderenza al tema proposto, sinteticamente reinterpretato senza tuttavia rinunciare alla profondità della riflessione filosofica, inserendo testo e contesto nell'ambito di una ricerca tenace e profonda, letteraria ed umana, utilizzando un apparato fonoprosodico misurato e adeguato, la Giuria del Premio Astrolabio assegna a Maria Giovanna Missaggia la Menzione d'Onore al miglior testo per l'originalità dello svolgimento inerente al tema proposto.



 
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