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Acini d'Anima (Poesia)

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Il Prof. Antonio Russi, Ordinario di Estetica nella Facoltà di lettere e Filosofia dell'Università di Pisa, il quale ha precedentemente insegnato Letterature Moderne alla Scuola Normale Superiore di Pisa e in varie Università americane, si è espresso positivamente sull'ispirazione poetica della Serofilli, definendola sincera, sciolta ed autentica nella forma, bisogno essenziale ed inevitabile per un rapporto diretto con la realtà circostante.


Le poesie raccolte sotto il titolo Acini d'Anima, “rappresentano vari momenti di naturale ispirazione e di contemplate presenze e fluiscono dall'anima come semi e granelli che si raccolgono nell'armonioso accordo fra immagini e sentimenti”.
ELENA CELSO CHETONI


…Una poesia schietta, dell'anima, una poesia ritmata, sovente in rima, con uno stile personalissimo, che si avvale dell'ironia pungente verso le brutture delle situazioni esistenziali del “quotidiano”, per evidenziarne la transitorietà.

CARLO GIUSEPPE LAPUSATA
Presidente del Gruppo Letterario Villaroel di Pisa



Valeria Serofilli crea poesie senza intenzione predisposta virtualmente; la sua espressione è spontanea, viva, è specchio della sensibilità, del sentimento a lei inerenti. Questa è la prima impressione di chi legge le sue liriche. Ma non è solo ciò a darle valore. A completare la sua personalità si aggiungono altre considerazioni. Valeria è poetessa attenta, osserva la natura nei suoi aspetti e da tali sollecitudini estratte dal mondo esterno sa aprire un suo intimo discorso mentale.
La sensibilità dunque non si ferma a ciò che appare, ma s'inoltra nei disegni idealistici delle intuizioni, delle riflessioni meditative. Per cui l'inclinazione di Valeria a dare parola alla propria sensibilità è fonte attiva di ispirazione poetica rivolta fuori e dentro di lei. Ad esempio: quando evidenzia la sofferenza della natura nei suoi elementi, la vede accomunata a quella dell'uomo spesso travagliato dal destino. valeria però non è pessimista e sa condurci sorridente verso una consolazione come nell'”arsura” vinta dalla pioggia con le “lacrime d'angeli / di pietà”. Di sua preferenza e frequenti, gli accostamenti dal reale al simbolico. Così nella poesia “Mare” i mutamenti ondosi sono come il variare turbinoso dell'ispirazione che infuria, s'acqueta nel nulla.Tornando alla maniera più rosea di Valeria a considerare la vita, abbiamo detto infatti che non è pessimista, cito suoi versi, volti ad un affioramento pacifico: “ad un semplice moto del cuore / che rinfranchi la mente / rinnovi l'amore”. Quindi è l'amore che prevale nell'animo della poetessa, è la bontà, anche se viviamo in un mondo “pazzo” perché “se fai il giusto passo / puoi mandare tutto a buon fine / e anche far scacco matto!” .
Quasi scherzando e con sottile umorismo Valeria è riuscita a esprimersi confermando la presenza poetica del suo spirito, rivolto alla verità del mondo attuale e alla maniera di conquistarlo.

ELENA CELSO CHETONI
Prefazione al volume


SPICCIOLO NUOVO n. 6 Aprile 2003
di Lidia Viviani
Acini d'Anima è una raccolta di liriche che si sofferma su stati d'animo umani e della natura, descritti con semplice intensità.
Nella poesia che dà il titolo al volume viene messo in evidenza come sia più trasmissibile il senso del dolore che della gioia; in “ Arsura “ è la terra che sembra esprimersi come l'uomo: “ La terra assetata dal profondo / apre le fauci, / corruga i solchi della fronte /… S'inebria per un lampo perché sa / che segue rombo e / lacrime d'angeli / di pietà.”Una promessa o una speranza di rivivere una calda estate marina è sottintesa in “ Sabbia di castelli”: “Presto acqua verrà / a lambire / disfatta sabbia, / ma non granello / incolume / che naviga nella tasca / della tua giacca / bianca “.
La scoperta del sentimento padre-figlia, che avviene con la maturità, accomuna l'Autrice a coloro, e non sono pochi, i quali provano l'amarezza di non aver apprezzato abbastanza i propri genitori: purtroppo nel passato la timidezza ha spesso imprigionato l'intensità dell'affetto; la poesia “ Mio padre” inizia con “ In un solo modo è mio padre / ed in un altro io lo credevo” e proseguendo leggiamo: “ E c'è mancato poco che mi prendesse / la mano. / Quant'altre volte l'abbia fatto / non ricordo: / forse fisicamente troppo poco , / ma certo è che sempre l'aveva tesa, / mentre mi accompagnava / nel cammino”.


Aria di luce in Valeria Serofilli
Sole / fra rami / t'affacci e ti dipani, / spandi l'umore / senza permesso, / spendi e sfaccetti / sui vetri il tuo talento. Maggio torna. / ecco: ti pullula in sussurro/la nuova primavera. Interne estati trasudino / in maturate vendemmie. Al sole volte / le secche chiome: / chine teste / asservite al padrone. Dove il giallo / lungo i petali?
Dove i raggi / ad incorniciare/la fronte?
In filaggini di luce si dipana mulendine di visione in linea incava agli orizzonti.
E' l'amore per la parola che unisce la tua poesia ai segni mistici dell'aria aperti per clonazione emotiva al sintomo creativo della scrittura.
Saperti intenta alla fusione lessicale in un mondo intimo fatto di stazioni del pensiero dove chiare note della notte si diffondono attorte al barbaglio umido di un flottante sentimento per la vita.
Udire il fraseggio sussurrato in sottili ironie per sgomento della ragione giochi musicali a spirale diffusi sullo spartito della coscienza.
In un'altra esistenza volo sognante vaga chiarità di meriggi assolati e distratti dall'ennesimocigliare di una forma del giorno ritornato volto di bambino.
Infanzia dell'artista che vive del giallo e nutre la filigrana delle emozioni con le curvaturedi un viscerale compasso della malinconia che nei versi al figlio si dipana in un fluire di paroleliquefatte in luce di palpito.
Oh mia piccola oasi / di gesti invadenti / non definiti, / giocondi / e irosi al contempo. / L'aria ricolmi / di te!
Nel riflesso allo specchio l'insorgere creativo si rivolge alla figura affettiva, creando un'osmosisensoriale che si condensa in vera poesia.
Tale passaggio sorretto da modulazioni foniche evidenzia in maniera tangibile l'autentica capacità di condurre il gioco linguistico ad un livello letterario di sicuro valore.
Luciano Fusi



 
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