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Venerdì 28 Novembre 2008 - Presentazione del volume di poesie Amorami di Michela Massei

Incontri al Caffè dell'Ussero e Iniziative culturali > Incontri al Caffè dell'Ussero > Incontri al Caffè dell'Ussero di Pisa - Anno 2008

Nota di lettura di Valeria Serofilli al testo Amorami (ArtEventBook, Pontedera, 2008) di Michela Massei.

Una particolare e suasiva crasi tra "amami" e "innamorami" l'invito che Michela Massei rivolge al lettore e nello specifico al suo uomo ideale. Una esortazione ad innamorarla, ad amarla e a conoscerla perché l'amore è desiderio di conoscenza, come dice Pavese, e l'amen dell'Universo per dirla con Novalis.
Uno "stranamore", questo della Massei, dalle corde passionali, come emerge in particolare nelle liriche "Ti sniffo", "Il nostro", "Il segugio", ma anche fortemente nostalgiche ("E scrivere ti amo sul cemento", "Che ne sarà di noi così lontani", "Parfum", "Tango", "Sei la stella che manca").
Perché se è vero che l'amore trova il suo significato primo nell'ora della separazione (G. Bona), è anche vero che in ogni separazione, se non proprio un'immagine della morte, come sostiene Eliot, c'è almeno una gran sofferenza…
In ogni caso l'amore è l'olio sacro, l'emulsione profumata in grado di sciogliere la nostalgia e il dolore dell'attesa (pp. 14-15), come anche in grado di stemperare e lenire l'agro sapore della delusione (p. 19).
L'amore stesso è aspro e agro: "gocce di limone sulle parole" (p. 7) in una notte di limone (p. 22), ove l'agrume sta qui ad indicare la logica e la razionalità; e ancora, amori all'aceto e agri divieti del cuore (p. 27), mentre le parole non dette sono fiele ingrato (p. 36).
All'aspro, all'agro e al fiele si oppongono invece un caldo sole, estasiato dalla gioia (p. 9), cera calda che illumina il nido dell'anima (p. 25) e zucchero, panna e manna che fanno bene al cuore facendo scalare la gonna di una taglia (p. 37).
L'io lirico scrive dunque il suo ti amo "sul cemento fresco" (p. 13) ma anche "in un mare che ammicca e con dolcezza annulla ogni ripicca" (p. 15), lanciando il sasso ricreato dai cocci di un amore in frantumi, "per farne onde concentriche a forma di cuore" (p. 39).
Il testo, arricchito dai disegni di Paolo Grigò, è anche molto ricco dal punto di vista fonoprosodico, con rime baciate, assonanze e allitterazioni.
Quasi un gioco di parole i versi "coglie voglie e sceglie doglie e soglie" (p. 23), "ti sniffo / arruffo / e sbuffo" (p. 32) "al buio rintanati / avvolti, rinvolti, le mani nelle mani" (p. 31), solo per citare alcuni esempi.
Per concludere, un volume in cui il più antico dei temi è trattato in modo originale, con escamotages sia linguistici che strutturali (si vedano in particolare le liriche "L'olio" e "Underground") ricco di inventiva, passionalità e ironia.


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