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Premio Nazionale di Poesia "Astrolabio 2004" - Relazione della Giuria

Astrolabio Poesia > Astrolabio Poesia - Edizione 2004

PREMIO NAZIONALE DI POESIA “ASTROLABIO 2004”
Relazione della Giuria

La Giuria del Premio “Astrolabio 2004” composta da Valeria Serofilli (Presidente), Andrea Buscemi, Mauro Ferrari, Ivano Mugnaini e Andrea Salvini, a seguito di una prima attenta valutazione ha selezionato i seguenti autori:

PRIMA SEZIONE: silloge inedita (83 partecipanti)
Gianni Amore (Genova), Pietro Barbera (Trapani), Giovanni Buzi (Bruxelles, Belgio), Marta Calanca (Spicciano, VT), Alberto Casadei (Forlì), Antonio Cernuschi (Milano), Alessandro Errico (Sannicola, LE), Ivan Fedeli (Ornago, MI), Michela Franci (Livorno), Fabio Pelosi (Avellino), Paolo Polvani (Barletta, BA), Marco Righetti (Roma), Ubaldo de Robertis (Pisa), Paolo Sangiovanni (Roma), Luigi Sarto (Milano), Mauro Savino (Potenza), Rodolfo Settimi (Roma), Silvia Zoico (Venezia).

SECONDA SEZIONE: volume edito di poesia (64 partecipanti)
Massimiliano Antonucci (Pisa), F. Bianchi - Daniela Monreale (Milano), Ferruccio Brugnaro (Spina, VE), Paolo Borsoni (Padova), Carmelo Calabrò (Pisa), Marco Cantoni (San Giuliano Terme, PI), Alberto Caramella (Firenze), Mariangela Casarosa (Pisa), Anna Bonifacio Casigliani (Pisa), Nadia Chiaverini (San Giuliano Terme, PI), Narda Fattori (Gatteo, FC), Mohamed Ghonim (Vercurago, LC), Esther Grotti (Capezzano Pianore, LU), Lucia Landucci (Pisa), Brunella Mallia (Pachino, SR), Danilo Mandolini (Osimo, AN), Beppe Mariano (Savigliano, CN), Sauro Nardi (Cascine di Buti, PI), Fabio Pelosi (Avellino), Lorenzo Piccirillo (Pontinia, LT), Alessandro Ramberti (Rimini), Paolo Sangiovanni (Roma), Franco Santamaria (Afragola, NA).

SEZIONE SPECIFICA A TEMA (123 partecipanti)
Andrea Albertazzi (Medicina, BO), Antonio Alleva (Nocella di Campli, TE), Pietro Barbera (Trapani), Jacopo Calabrese (Riccione), Renato Cavagnero (San Mauro), Deborah Coron (Cinto Euganeo, PD), Andrea Giordano (Paruzzaro, NO), Valerio Grutt de Herlen (Bologna), Roberta Lepri (Grosseto), Silvia Malavasi (Quistello, MN), Ludovica Mazzuccato (San Martino di Venezze, Rovigo), Irene Nicastro (San Giuliano Terme, PI), Silvia Pecorini (Pian di Scò, AR), Lorenzo Piccirillo (Pontinia, LT), Paolo Polvani (Barletta, BA), Fabio Pugliese (Calopezzati, CS), Ubaldo de Robertis (Pisa), Annalisa Rossi (Bra, CN), Rocco Santorsola (Battipaglia, SA), Dardan Shehdula (Budrio, BO), Alessandro Tacconi (Dairago, MI),Salvatore Torregrossa (Castellammare di Stabia, NA), Liliana Ugolini (Firenze), UmbertoVicaretti (Luco dei Marsi, AQ).

Da questa prima rosa, dopo un'ulteriore lettura critica dei testi sono stati prescelti:
PRIMA SEZIONE: silloge inedita
Pietro Barbera, Alberto Casadei, Alessandro Errico, Ivan Fedeli, Michela Franci, Fabio Pelosi, Gianni Amore, Paolo Polvani, Marco Righetti, Rodolfo Settimi, Silvia Zoico

SECONDA SEZIONE: volume edito di poesia

Massimiliano Antonucci, Ferruccio Brugnaro, Marco Cantoni, Alberto Caramella, Mariangela Casarosa, Narda Fattori, Mohamed Ghonim, Lucia Landucci, Brunella Mallia, Danilo Mandolini, Sauro Nardi, Paolo Sangiovanni, Alessandro Ramberti, Anna Bonifacio Casigliani

SEZIONE SPECIFICA A TEMA
Antonio Alleva, Deborah Coron, Valerio Grutt de Herlen, Irene Nicastro, Silvia Pecorini, Lorenzo Piccirillo, Fabio Pugliese, Ubaldo de Robertis, Annalisa Rossi, Liliana Ugolini, Umberto Vicaretti

Alla luce di questa ulteriore analisi è emersa la classifica definitiva del premio, di cui si riportano i risultati:
PRIMA SEZIONE: SILLOGE INEDITA
1° Classificato Alberto Casadei di Forlì
2° Classificato
Ivan Fedeli di Ornago, Prov. Di Milano
3° Classificato
Silvia Zoico di Venezia

Finalisti
1° Finalista Paolo Polvani di Barletta, Prov. Di Bari
2° Finalista
Rodolfo Settimi di Roma
3° Finalista
Marco Righetti di Roma

Menzione di Merito
Michela Franci di Livorno
Fabio Pelosi di Avellino
Gianni Amore di Genova
Pietro Barbera di Trapani
Alessandro Errico di Sannicola, Prov. Di Lecce

SECONDA SEZIONE: VOLUME EDITO DI POESIA
1° Classificato
Alberto Caramella (di Firenze) ,
Mille scuse per esistere, Casa Editrice Le Lettere, Firenze 1994

2° Classificato
Alessandro Ramberti (di Rimini),
In cerca, Ediz. TerrEmerse FaraEditore, Santarcangelo di Romagna (RN) 2004
3° Classificato
Danilo Mandolini (Osimo, Prov. Di Ancona),
La distanza da compiere, Edizioni L'Obliquo, Brescia 2004

Finalisti
1° Finalista
Narda Fattori (Gatteo, Prov. di FC),
Verso Occidente, Ediz. TerrEmerse FaraEditore, Santarcangelo di Romagna (RN) 2004
2° Finalista
Paolo Sangiovanni (Roma),
Vecchie cose da via Monteoliveto, Ediz. “Corriere di Garfagnana”, Castelnuovo di Garfagnana (Lucca) 2000
3° Finalista
Massimiliano Antonucci (Pisa),
Mastini davanti alle porte del Regno (L'Autore Libri, Firenze, 2002)

Menzione di merito
1° Mohamed Ghonim (Vercurago, Prov. di Lecco), Colombe raggomitolate, Ediz. TerrEmerse FaraEditore, Santarcangelo di Romagna (RN) 2003
2° Marco Cantoni (San Giuliano Terme, Prov. di Pisa),
Vie Parallele, Ediz. Libera Accademia G. Galilei, Pisa 2005
3° Ferruccio Brugnaro (Spina, Prov. di Venezia),
Ritratto di donna, MMII Prato Campanotto Editore, Pasian di (UD) 2002
4° Lucia Landucci (Pisa),
Pezzi di vita …e dintorni, Felici Editore, Pisa 2003
5° Brunella Mallia (Pachino, Prov. di Siracusa),
L'isola del sogno, Edizioni ASLA, Palermo 2002
6° Mariangela Casarosa (Pisa),
Selvaggiamente viva, Ediz. Grafica Toscana, Pisa 2001
7° Sauro Nardi (Cascine di Buti, Prov. di Pisa),
Itinerari, EMME&EMME, Cascine di Buti (PI) 2004
8° Anna Bonifacio Casigliani (Pisa),
Gocce di luna, Pisangrafica s.nc., Pisa 2000

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ALL'OPERA:
Per lembi (Manni Ed., Lecce 2004) di Antonio Spagnuolo (Napoli)

SEZIONE SPECIFICA A TEMA
1° Classificato Valerio Grutt de Herlen di Bologna
2° Classificato Antonio Alleva di Nocella di Campli, Prov. di Teramo
3° Classificato
Umberto Vicaretti di Luco dei Marsi, Prov. dell'Aquila

Finalisti
1° Finalista Deborah Coron di Cinto Euganeo, Prov. di Padova
2° Finalista
Lorenzo Piccirillo di Pontinia, Prov. di Latina
3° Finalista
Ubaldo de Robertis di Pisa

Menzione di merito
1° Liliana Ugolini di Firenze
Annalisa Rossi di Bra, Prov. di Cuneo
Silvia Pecorini di Pian di Scò, Prov. di Arezzo
Irene Nicastro di Asciano di San Giulano Terme, Prov. di Pisa
Fabio Pugliese di Calopezzati, Prov. di Cosenza

Sezione scuola
1° Classificato ISTITUTO COMPRENSIVO GERESCHI: Scuola Elementare “C. Battisti” di Metato, San Giuliano Terme (Pi), classe 5 ª

Ex aequo
Scuola Elementare “G. Carducci” di Fucecchio (Fi), classi 5A - 5B
2° ClassificatoAntonella Mascolo, lavoro individuale Classe 2° del Liceo Scientifico “F. Severi” di Castellammare di Stabia (Na)
3° Classificato Francesco Mercurelli, lavoro individuale classe III della Scuola Media del “Sacro Cuore” di Roma

Premio di Poesia “Astrolabio 2004”

Premio Speciale della Giuria all'opera Per lembi (Ed. Manni, Lecce 2004) di Antonio Spagnuolo

Motivazione della Giuria

Antonio Spagnuolo, presente in numerose mostre di poesia visiva nazionali e internazionali e inserito in molte antologie, collabora a periodici e riviste di varia cultura tra le quali Altri termini, Immaginazione, Poiesis e Vernice. Dirige per le edizioni Guida la collana di poesia “L'Assedio della Poesia” e in internet “Poetry Wave”.
Ha pubblicato libri di narrativa, poesia, teatro.E' stato tradotto in numerose lingue (francese, inglese, greco, iugoslavo, spagnolo). Sulla scia di Vico, secondo il quale la poesia è una creazione psicologica, anche il nostro avvalora l'informale, e se a Montale non vanno chieste parole che
mondi possano aprire, Spagnuolo invece, contro il linguaggio-manipolazione, pur evidenziandone il paradosso, non offre che parole in lotta per esprimere ciò che giace nel caotico magma antecedente alla parola stessa.
Anzi si fa parola addirittura egli stesso.
Cercando abbandoni nelle carte ingiallite, dissezionando parole e saccheggiando alfabeti, egli approda alla elaborazione della “poetica del frammento”, termine ed immagine che peraltro
ricorre in numerose sue composizioni.
“Nuda la casa, trasparente nel silenzio
di frammenti…”
Settenari ed endecasillabi del “vissuto” in quanto caratteristica e merito dell'autore è di non disgiungere mai la parola dalle cose reali. Fisicità e scrittura procedono parallelamente, ove quello che maggiormente conta è quell'energia, quella specie di elettricità in grado di fondere ed unificare.
Aristotele ha scritto che la percezione rapida delle relazioni è il vero segno del genio. Segno che emerge nell'opera di Antonio Spagnuolo.
E lui, secondo quanto ha scritto Giuliano Manacorda, identifica con l'Eros la forza necessaria per lenire a distanza l'arrivo inesorabile di Thanatos. L'amore rimanda del resto alla simbologia generale della
coincidentia contrarium , l'unione degli opposti: è la pulsione fondamentale dell'essere, la libido che spinge ogni esistenza a realizzarsi nell'azione.
Oltre all'erotismo in Spagnuolo risulta determinante il valore salvifico della
scrittura vista come “estroso, inossidabile antidoto di sensibilità e autocoscienza” (Plinio Perilli nella prefazione a Rapinando alfabeti).
Il battito regolare, che si acquieta in silenzi, avverte il decadimento fisico contro cui solo può la parola poetica che scavata sia nella vita come in una roccia di ungarettiana memoria.
Musicalità e rigore sintattico caratterizzano questa ultima raccolta: costrutti classici del tipo dell'inversione sintattica “non importa del sonno se più lunga è la notte”, piedi coturnati, alti calzare, vivaci ditirambi ed epigrammi, sembrano volerci riportare proprio a questo modello storico-letterario scandito dall'alternanza del “tempus erat” contrapposto al “nunc” del verso seguente:
“Erano gli anni dei piedi coturnati,…ora è intollerante respiro”.
Ci sono aperture e sprazzi luminosi di terribile e fredda intensità cerebrale, nel fascinoso splendore (Giorgio Bárberi Squarotti) del gesto poetico.
Per il rilevante impegno espressivo, pregnanza e ardore del linguaggio, la Giuria del Premio “Astrolabio 2004” Le assegna il Premio Speciale della Giuria per l'opera
Per Lembi.

Valeria Serofilli

Motivazione della giuria per l'assegnazione del Premio Astrolabio sezione Libro edito - al volume Mille scuse per esistere, Casa Editrice Le Lettere, Firenze, di Alberto Caramella
Un libro, quello con cui Alberto Caramella si è aggiudicato il primo posto nella sezione editi del Premio Astrolabio, complesso, articolato, ricco di sezioni e sottosezioni, testimonianze, analisi, disanime critiche e testuali che compongono un organismo di ampio respiro. E' tuttavia soprattutto, ed è questo che maggiormente conta e rimane, un libro ricco di poesia. Poesia scevra da qualsivoglia forma di autocompiacimento estetico fine a se stesso. Scabra, essenziale, con un tessuto di assonanze, consonanze e rime interne, che appare spontaneo, ordito dall'istinto e dalla passione più che da deliberati calcoli e disegni. Una lirica sospesa sul filo sottile che separa il pathos, l'emozione più vivida e intensa, da un'altrettanto pungente autoironia.
Appare questa forse la peculiarità di maggior rilievo dell'opera: la lucidità della visione, il racconto del sé, l'autobiografia in versi, genuina e coinvolgente, che l'autore propone. Il paradosso, già espresso adeguatamente nel titolo, fertile di risvolti e suggestioni, sta proprio in quel chiedere scusa per avere vissuto, per la propria individuale esperienza di uomo e poeta. La vita dell'autore è stata generosa di gratificazioni, eppure, nonostante ciò, non è presente in quest'opera né la mitizzazione del proprio passato né tantomeno una esaltazione del tempo andato, una
laudatio temporis acti, il canto nostalgico di qualche Arcadia perduta. C'è, al contrario, il bisogno di sincerità, la volontà di guardare dritto negli occhi il proprio tempo. Per trovare il coraggio di tirare le fila, scrutare ancora una volta le foto, i documenti, i ricordi, con struggente immediatezza, nel dialogo agrodolce con il proprio io.
Un'opera, “Mille scuse per esistere”, che ha sia valore come volume in sé e per sé, per la lirica asciutta e sapida che propone, sia come testo riassuntivo di un'intera esperienza poetica, un'esistenza in cui la poesia ha avuto ed ha un ruolo attivo, di presenza e testimonianza; compagna di viaggio e, allo stesso tempo, meta, destinazione reale e ideale, da inseguire tramite la pratica quotidiana del verso, tramite la ricerca costante dello spazio dell'armonia.

Ivano Mugnaini

Motivazione della Giuria per l'assegnazione 2° premio sezione volume edito di poesia ad Alessandro Ramberti (di Rimini), per l'opera In cerca, Ediz. TerrEmerse FaraEditore, Santarcangelo di Romagna (RN) 2004
In un'epoca in cui si vive assediati da immagini e da informazioni che s'inseguono per impedirci di pensare, Ramberti propone una poesia sapientemente provocatoria, cercando con uno stile esatto e pulito la più alta densità espressiva. Brevi sono le liriche di In cerca che abbiamo scelto di premiare. Non si prestano ad una lettura distratta e veloce. Su ognuna di esse il lettore è chiamato a riflettere distaccando le parole l'una dall'altra come l'orefice smonta i meccanismi di un cronografo di precisione. Ogni parola, ogni iunctura ha il suo peso specifico, sempre da meditare.
Notevole è lo spessore culturale di Ramberti: lo si nota, otre che dalla tecnica impiegata di cui abbiamo detto, nella quale sentiamo assimilata la migliore lezione montaliana, anche dal grande numero di riferimenti alla tradizione classica, biblica e contemporanea che emrgono soprattutto nei titoli e nel lessico.
L'esperienza poetica di Ramberti viene per sua stessa ammissione da una lungo itinerario di vita vissuta anche in orizzonti geograficamente lontani, che si intravedono di rado, solo quando è necessario e fatti vivere, più che dipinti, mediante pochi densi tratti. C'è un filo conduttore di cui ci avverte lo stesso autore, ossia la ricerca interiore di un senso dettata da una fede religiosa, che non ha nulla di spavaldo o di predicatorio, ma che è intessuta di problematicità e che, per ciò stesso, diviene universale. Basti sottolineare come per Ramberti anche da un confessionale si può tornare "senza risposte", dopo aver "lavato la coscienza / con aridi granelli di ragione".

Andrea Salvini

Motivazione della Giuria per l'assegnazione 3° premio sezione volume edito di poesia a Danilo Mandolini (Osimo, Prov. Ancona), per l'opera La distanza da compiere, Edizioni L'Obliquo, Brescia 2004
L'essenza della poesia di Mandolini ci è parsa costituita di ambienti metaforici, sapientemente individuati e sobriamente ritratti, capaci di rivelare l'essenza stessa della realtà. Di tale rivelazione può beneficiare, però, solo chi non passa con uno sguardo distratto, ma si sofferma a contemplare, anche l'oggetto più banale, come le chiazze di luce che filtrano da una tapparella semichiusa. Ogni paesaggio esteriore, per lo più deserto e inappetibile, diviene presto un paesaggio dell'anima. Spesso si tratta di paesaggi oscuri, o al massimo illuminati dalla luce grigia del mattino o del crepuscolo, abitati da gruppi di esseri umani immobili e muti che sembrano aspettare rassegnati un destino indifferente e avverso. La sezione più riuscita ci pare senz'altro quella centrale, ossia i "Versi dalle retrovie". L'epigrafe con i versi iniziali dei "Fiumi" di Ungaretti non è certo casuale. Egli è forse, come sappiamo, il più grande poeta delle trincee. E in questi versi dalle retrovie, l'immagine della trincea ci pare proiettata in tutti gli ambiti della vita, fino a diventarne la cifra universale. Abbiamo visto questa trincea di Mandolini disseminata dei cadaveri dei caduti di una guerra indeterminata, ma onnipresente. Crediamo infatti che Mandolini abbia saputo cogliere e delineare poeticamente un senso di disagio assai diffuso nel mondo occidentale contemporaneo, apparentemente prospero e in pace: per Mandolini si tratta infatti di una "pace ostentata … che cela bestemmia e pena". Si può o non si può essere d'accordo con l'assenza di prospettive rassicuranti, che noi non siamo stati capaci di scorgere nelle liriche di Mandolini. Il titolo stesso della raccolta sembra richiamare ad uno sforzo interminato e penoso. Ciò che non ci pare dubbio è l'efficacia del linguaggio usato, sempre esatto e scrupoloso, da vero e proprio classico, come pure la grande onestà intellettuale di questo autore che ha saputo comunicarci la propria lucida fatica di vivere.

Andrea Salvini

Motivazione della giuria per l'assegnazione del 1° premio nella sezione silloge inedita a Alberto Casadei

La silloge di Alberto Casadei spicca per compattezza tematica ed espressiva; quest'ultima è imperniata sull'estrema asciuttezza e precisione del linguaggio, all'interno di una versificazione breve, franta e concentratissima che la esalta ulteriormente.
Ma il dato centrale di questa forte poesia è la sapienza nel coniugare la frontalità verso i temi alti – la cruda dimensione biologica della vita, la fisicità ineluttabile come personalissima apertura alla dimensione verticale e metafisica dell'esperienza – e, in apparente contrapposizione con questa, la concretezza vivida, immediata ed esperibile, nella sua fragilità, del rapporto
con l'altro.

Mauro Ferrari

Motivazione della giuria per l'assegnazione del 2° premio nella sezione silloge inedita a Voci dal sommesso coro di Ivan Fedeli
Una poesia, quella di Ivan Fedeli, che sa abbinare l'elaborazione tecnica alla forza espressiva. Un sistema interno di rime, classiche o innovative, mai scontate, con un meccanismo abilmente collocato a metà strada tra studio e istintività, lo scarto, la variazione di fondo sul tema, sia metrica che fonosintattica, che spiazza e chiama in causa. Si dispone, il tessuto dei versi di Fedeli, tra una cognizione del dolore di gaddiana memoria e un'ironia lieve, pungente, vitalistica. Quasi a suggerire che, nonostante i giorni, il tempo, l'attività cieca del dolore, il coro dei vivi continua a farsi sentire. E' sommerso ma non muto.Un autore in costante crescita, Ivan Fedeli, da tempo all'attenzione della critica, voce ormai riconoscibile, con un proprio spessore ed una propria personalità. Una poesia, quella di Fedeli, che possiede il pregio di non poco conto di essere anche gradevole alla lettura, fluida, pur nella ricercatezza formale e nella solidità dei temi e dei richiami. Le poesie della silloge inedita premiata all'Astrolabio in particolare sondano con acutezza la quotidianità, le azioni grandi e piccole, le scelte di vita e il dilemma della scelta del canale televisivo. Gli estremi attorno ai quali è avvolta e si dipana, a tratti lento a tratti beffardamente fulmineo, il filo dei giorni. Fedeli scruta il tempo degli uomini e ne discorre. Con lucidità, a volte con sarcasmo asprigno, ma sempre con sim-patia, nel senso etimologico e prezioso del “sentire assieme”, condividere stati d'animo. La sua poesia a tratti è tagliente ma mai in modo gratutito. C'è partecipazione, ironia, sempre e comunque ricerca dell'umanità, degli attimi fondamentali del senso e del sentimento.

Ivano Mugnaini

Motivazione della giuria per l'assegnazione del 3° premio nella sezione silloge inedita a Silvia Zoico

La raccolta di Silvia Zoico è caratterizzata da una struggente contemporaneità dei temi – la sofferenza del quotidiano, la (ineluttabile, quasi accolta con stoicismo) mercificazione della vita, la tensione fra aneliti e distruttività; anche il linguaggio inscena questa rete di tensioni, in una continua ricerca di un precario equilibrio tra levigatezza apparente della superficie (con ammiccamenti a una compostezza formale quasi esorcizzante) ed elementi che la minanodall'interno, come ad esempio la rima spesso giocata al limite e imprevedibile, che soloun'amara ironia rende più lieve – paradossalmente, evidenziandone la drammaticità.

Mauro Ferrari

Motivazione della Giuria per l'assegnazione 1° premio - sez. a tema a Valerio Grutt de Herlen di Bologna
Leggendo la raccolta a cui abbiamo deciso di attribuire il primo premio, ne abbiamo avvertito subito il carattere insolito, soprattutto per l'originalità nell'uso della lingua, e per la calcolata leggerezza mostrata nell'affrontare un tema difficile come l'amore. E' proprio l'uso anticonformista della parola che abbiamo voluto gratificare. Siamo rimasti come strabiliati fin dalla prima lirica dal vortice di sillabe che si inseguono come un festoso volo di rondini a primavera fra rime imprevedibili, omeoteleuti e oggetti simbolici. Indimenticabili sono stati certi quadretti di vita femminile plasmati quasi solo con la forza dei suoni della nostra lingua sapientemente accostati, non solo in rima ma nel corpo stesso dei versi. Dove gli effetti fonici sono meno marcati, come nella seconda e nella quinta lirica, entra allora in gioco una sapientissima trama di iuncturae semantiche, messe in risalto da una punteggiatura assai libera. Non si tratta, a nostro giudizio, di un puro virtuosismo, né di superficialità, come si dice oggi, "taroccata". L'autore ha saputo cogliere guizzi di vita improbabile nella vicenda quotidiana del rapporto a due attraverso una tecnica che ha pochi precedenti nella poesia italiana. Ricordiamo uno tra tutti Aldo Palazzeschi e Luciano Folgòre, con le sue sapide parodie antidannunziane.

Andrea Salvini


Motivazione della Giuria per l'assegnazione del 2° premio nella sezione a tema del Premio Astrolabio ad Antonio Alleva
Antonio Alleva è un poeta di rilievo. Lo dice il suo curriculum, lo dicono le affermazioni in premi letterari di assoluto valore, tra cui, per fare qualche esempio, il “Camaiore” e il “Montale”. Lo dice però soprattutto la lettura dei suoi versi pervasi da una musicalità intensa e dolente e tuttavia vitale. Lo dice il sistematico rifiuto dei cliché, i passi autonomi ed individuali che sa compiere allontanandosi da sentieri stilistici e contenutistici eccessivamente battuti. Alleva ha concorso al Premio nella Sezione specifica dedicata al tema dell'amore. Ha saputo proporre tuttavia componimenti che, senza uscire dall'ambito dell'argomento proposto, ne estendono i confini, i richiami e le suggestioni. Parla anche di dolore, della tenerezza che è possibile ricavare a volte da ambienti e situazioni di disagio, parla del desiderio di integrazione, della lotta tenace per ciò che di bello e autentico si può riuscire ad esprimere e ricevere anche nell'ambito di condizioni di svantaggio. E' una poesia, quella che Alleva ha inviato al Premio Astrolabio, che testimonia soprattutto l'amore più intenso ed innato, l'amore per la vita. Il tutto è espresso tramite modulazioni stilistiche ottimamente calibrate nell'oscillazione attenta tra respiro classico ed immediatezza, naturalezza genuina del dettato poetico. Una sintesi efficace tra ricerca formale ed urgenza della comunicazione. Connubio tra giochi di sillabe e fonemi che veicolano significato e significante senza forzature retoriche, lasciando che il pathos emerga in modo spontaneo, e, in virtù di questo, più pregnante, più fertile di suggestioni emotive.

Ivano Mugnaini


Motivazione della Giuria per l'assegnazione 3° premio - sez. a tema ad Umberto Vicaretti
L'autore Umberto Vicaretti è nativo di Luco dei Marsi della provincia dell'Aquila, dove è dirigente dell'Istituto “Ignazio Silone”. Collabora con periodici e riviste culturali, ed è presente in numerose antologie tra le quali “L'altro Novecento” (1997) e ne “La Poesia centro meridionale e insulare” (1999) per i tipi della Bastogi editrice.
Il punto di forza della silloge 3 ª classificata alla I edizione dell'Astrolabio 2004 - sez. specifica a tema, va ricercato nelle cadenze ritmiche, quasi scandite sulla traccia di un ordito musicale.Le liriche si sono imposte all'attenzione della Giuria anche per il ricco apparato fonoprosodico, denso di rime interne, assonanze ed allitterazioni.Particolare il costrutto classico con inversione del soggetto / oggetto, come recita l'incipit de “La rosa – sai – è insieme altera e mite”: <<Dal perso labirinto di memorie / lo sguardo mio sorpreso si è impigliato>>.

Valeria Serofilli

Classe 5^ scuola elementare “C. Battisti” di Metato

1° Premio ex aequo – sez. scuolaMotivazione della Giuria

<<L'amicizia è una bilancia che pesa i sentimenti (amore, rispetto, fedeltà, il sole che scalda tutti, belli e brutti, poveri e ricchi, un aquilone a forma di sole con i colori della pace, un clown che fa divertire tutti gli abitanti della terra (…)>>.
Leggendo questi versi degli alunni della 5^ elementare “C. Battisti” di Metato, siamo indotti a pensare che veramente
la poesia salva la vita, come testimonia uno dei celebri saggi di Donatella Bisutti.
Se poi come in questo caso la poesia è scritta da bambini, leggerla fa particolarmente bene al cuore perché ci induce a pensare, sperare, credere che se cresceranno così saranno loro a creare un mondo migliore.
Questo dobbiamo volere per loro, che vivono in un presente dove prevale l'arroganza, la prepotenza, il non linguaggio.
Per i delicati cromatismi, per la densità di immagini in un linguaggio piano e scorrevole, semplice ed immediato che evoca paesaggi dell'anima, la Giuria
del Premio Astrolabio 2004 conferisce il 1° Premio per la sezione scuola.

Valeria Serofilli


Scuola elementare "G. Carducci"di Fucecchio (Fi), classi 5A - 5B1° Premio ex aequo – sez. scuola

I bambini riescono sempre a sorprenderci. Sono l'imprevedibile della storia che avanza e, anche solo per questo, è ad essi dovuto il nostro più profondo rispetto. Tutti hanno scritto una lirica, da soli o in coppia, che ha per titolo "L'amore", e tutti ne hanno dato una visione diversa. Tutte però convergono nel delineare mondi interiori pieni di speranza, di luce e di colori. Non si tratta però di paesaggi ingenui, infantili nel senso deteriore del termine. Quasi tutti piccoli "autori" di questa raccolta hanno una buona consapevolezza della pena e del dolore chesegnano il mondo contemporaneo. Sanno che esiste una nebbia fredda che ci insidia dall'esterno, come pure persone tristi che attendono solo una luce d'amore. Da altre liriche emerge anche una precoce, ma limpida consapevolezza dell'emozione che si prova nella scoperta dell'amore verso un'altra persona.
Tutti questi temi appaiono felicemente rappresentati e fusi dal punto di vista poetico, con una musicalità convincente, paragonabile a quella di un artista adulto. Ci riferiamo in particolare alla lirica di Laura Rossi, vero gioiello della raccolta.

Andrea Salvini

Motivazione della Giuria per l'assegnazione del 2° premio – sez. scuola ad Antonella Mascolo
Un'autrice giovanissima, Antonella Mascolo, ma già capace di esprimere versi suggestivi e ben costruiti. La Giuria del Premio Astrolabio ha apprezzato in particolare la capacità dell'autrice di dar voce alle inquietudini giovanili, gli slanci e le malinconie, le passioni e i timori propri della sua età, senza cadere nelle trappole del prevedibile, evitando sia il trabocchetto degli eccessi gratuiti sia una ricercatezza di maniera presa a prestito da modelli letterari di prestigio e di facile richiamo.
La poesia di Antonella Mascolo propone al contrario un'impronta personale vibrante ma ben controllata, disciplinata sia negli accenti euforici che nelle riflessioni più cupe. Un'autrice che si è rivelata in sostanza promettente e in possesso di buone potenzialità. Se saprà crescere ulteriormente partendo dai presupposti già evidenziati, potrà
ritagliarsi un suo spazio nell'ambito della giovane poesia emergente. Il materiale che ha a disposizione è di sicura qualità. Ci auguriamo che la meritata affermazione nel Premio Astrolabio possa servirle da base di appoggio per ulteriori costruzioni ed elaborazioni, nell'ottica di una sempre più ampia crescita umana e letteraria.

Valeria Serofilli

Motivazione della Giuria per l'assegnazione del 3° premio Astrolabio a Francesco Mercurelli
Un poeta estremamente giovane, Francesco Mercurelli, che con immediatezza affida alla poesia sensazioni, rimpianti, realtà e sogni. Il suo merito maggiore ci è parsa proprio la nitida naturalezza. La deliberata ed istintiva scelta di non scimmiottare il verseggiare di poeti affermati, il che avrebbe avuto esiti fatalmente umoristici, ma, piuttosto e direi per fortuna, la necessità profonda della lirica in qualità di universo genuino e tutto da scoprire, la sensibilità di un ragazzo che parla a sé e a chi lo sa ascoltare tramite un linguaggio credibile, cadenzato da ritmi piani, lineari, intensi ma mai forzatamente complessi. Un ragazzo sensibile, Francesco Mercurelli, che ha saputo, attraverso la poesia, dare misura ai dolori ed ai lutti di una vita che lo ha posto fin da bambino di fronte a prove molto severe. Nonostante ciò non c'è nei suoi versi pessimismo o mero patetismo. C'è piuttosto una volontà tenace di guardare al futuro, un amore per la speranza potremmo dire, anche in questo caso del tutto consona alla sua età, resa percepibile nella tensione verso il sogno che prevale sistematicamente sulla amarezza delle riflessioni.
La scommessa del giovane autore, espressa anche in un suo testo autobiografico in prosa allegato alle liriche, è quella di essere accettato dai suoi compagni come poeta, nel desiderio e nel bisogno di fare ricorso a quel tipo di linguaggio e di percezione del mondo, non per mero sfoggio ma come forma innata di canto, di gioco, di racconto naturale. Ci auguriamo che l'ottimo risultato ottenuto in questo premio possa contribuire a rafforzare sia il suo
amore per la poesia, già pregevole ed evidente, sia la sua ricerca, altrettanto vivida e intensa, di dialogo ed amicizia.

Ivano Mugnaini




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