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Venerdì 26 Febbraio 2010 - Reading a due voci con le poetesse Roberta Degl'Innocenti e Tiziana Curti

Incontri al Caffè dell'Ussero e Iniziative culturali > Incontri al Caffè dell'Ussero > Incontri al Caffè dell'Ussero di Pisa - Anno 2010

TERRA, ARIA E ACQUA GLI ELEMENTI DELLA POESIA DI ROBERTA DEGL'INNOCENTI E TIZIANA CURTI.


Nota di lettura di Valeria Serofilli ai volumi
D'aria e d'acqua le parole (Edizioni del Leone, Spinea-Venezia 2009) di Roberta Degl'Innocenti e Alle radici del canto (Nencini Editore, Poggibonsi-Siena 2009) di Tiziana Curti.


<<I poeti sono dei bugiardi, è cosa nota>>, scrive Roberta Degl'Innocenti in
Ventagli le parole, una delle liriche centrali e fondamentali del libro D'aria e d'acqua le parole edito dalle Edizioni del Leone nel 2009 e dedicato alla madre Pierina Montagni. La consapevolezza del carattere fittizio della parola e della fantasia è il punto di partenza dell'indagine e dell'esplorazione del mondo condotta con tenacia e con cura dall'autrice. Tuttavia, a questa nitida e cruda conoscenza, si affianca e si sovrappone sempre, per fortuna, la consapevolezza che la capacità di trasfigurazione della poesia è fondamentale per vivere avvicinandosi al mistero della bellezza e che l'immaginazione è la più grande ricchezza. Recita infatti la frase emblematica in apertura della sezione "Graffiacielo", in cui è contenuta l'omonima poesia il cui titolo è ispirato allo spazio espositivo Graffiacielo di San Giovanni Valdarno presso il quale l'autrice ha curato una mostra di poesia e pittura:
<<Per arrivare fino al cielo occorrono delle scale / lunghissime e non sempre è possibile. Talvolta però basta allungare una mano e un / sorriso azzurro la raggiunge, o forse una lacrima>>.
E si veda, sempre a questo proposito, la lirica
Imperativo di Tiziana Curti contenuta nell'altro volume qui oggi presentato Alle radici del canto edito da Nencini Editore nel 2009, in cui si afferma con forza:
<<Che tempi e modi nessuno ci detti / solo in pochi conoscere sapranno / quello che lasceremo / sul tavolo imbandito del presente>>.
Mi piace ora citare alcuni versi tratti da Ballata dei poeti della Degl'Innocenti, vera dichiarazione di poetica dell'autrice:
<<I poeti (…). Per scrivere usano fogli riciclati, ormai vecchi, / stracciati. Però i poeti sono anche angeli, volano / le tempeste sopra il cielo, sono puri davvero (…) soffiano sopra i sogni dei bambini e lì volano, lì volano per sempre>>.
"Sogno e incantesimo" è anche una delle sezioni in cui si articola il volume di Roberta Degl'Innocenti anche se né sogno né incantesimo recita un'altra sua lirica Femmina ribelle.
E non è un caso, forse, che "Tra sogni e realtà" e "Sogni" siano anche i titoli di alcune poesie di Tiziana Curti.
Pur nella comune radice tematica, tra le due autrici si notano delle distinzioni a livello di ritmo e di approccio: mentre Degl'Innocenti ha un respiro ampio e rivolto al sociale con uno specifico riferimento all'infanzia, la poesia di Tiziana Curti è di natura più intimista e rivolta soprattutto al più classico dei temi, quello dell'amore. Questo è un fil rouge costante in tutto il libro ma risulta più evidente nelle liriche qui elencate:
Accarezzami, Vicini sempre, Il bacio, Bocca amata, Amami, Dedicato a te, Riempimi di sole.
Entrambi i volumi si muovono nell'ambito della dimensione incorporea ed eterea del sogno e quella concreta e tangibile degli elementi della natura.
D'aria e d'acqua sono le parole che la Degl'Innocenti rivolge infatti al lettore. Parole d'aria, simbolo di spiritualizzazione, autentico soffio vitale. L'aria e l'acqua costituiscono con la terra (le "radici" del titolo), secondo le cosmogonie tradizionali, tre dei quattro elementi, ma mentre come il fuoco l'aria è un elemento attivo e maschile, la terra e l'acqua sono considerate femminili.
Il canto di Tiziana Curti è dunque radicato non solo nella corporeità terrestre ma anche nella classicità letteraria, pur senza perdere di attualità e di capacità di rappresentare la realtà contemporanea. Il tempo di cui parla la lirica di pag. 43 è denso e ben connesso alla corporeità col senso del suono fertile e vibrante in grado di ramificare nel cuore profonde radici:
"Mi ramifica nel cuore una radice / dal colore di questo tempo denso".
Nonostante le differenze dovute alle diverse scelte e orientamenti delle due autrici, è possibile identificare un percorso comune basato su elementi ricorrenti quali il riferimento alla fiaba o ad una classicità ormai divenuta proverbiale e quasi idilliaca pur senza mai dimenticare il contatto con la realtà:canto e parole le cui radici sono rese fertili dall'aria e dall'acqua del nostro tempo.

Valeria Serofilli


Pisa, 26 Febbraio 2010



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