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Elegie liguri e altre poesie

Renata Giambene
Nota di lettura di Renata Giambene de Elegie liguri e altre poesie (Sabatelli Editore, Genova, 1979) di Enotrio Mastrolonardo.

Ai giovani che amano la poesia, (ve ne sono, malgrado lo scetticismo di molti anziani), segnalo il volume di un noto autore del nostro tempo: Enotrio Mastrolonardo, che ha stampato recentemente Elegie liguri e altre poesie. Mastrolonardo, nato a Trieste, aderì, giovanissimo, poco prima dell'inizio della seconda guerra mondiale, al Movimento Futurista e, insieme a Marinetti, che lo incoraggiò a coltivare le sue espressioni letterarie e artistiche, prese la sua strada, che fu sempre in ascesa, come poeta, saggista, pittore e critico d'arte. Ricordiamo, fra i suoi libri di poesia, I Canti di Piazza del Duomo, con prefazione di Martinetti, I Giorni sulla Terra, Lamento per la mia città perduta, Cristo negro. Vincitore di numerosi e qualificati premi letterari, troviamo, fra i molti che si sono interessati della sua opera: Baldini, Betti, Capasso, Bellonci, Benco, Chiara, Fiumi, Laurano, Montale, Quasimodo, V. C. Rossi, Franco Russoli, Serra, Valeri, Vecchioni; quindi, grandi poeti e critici, che (alcuni purtroppo hanno già oltrepassato la grande soglia), hanno dato, di Mastrolonardo, la giusta collocazione con scritti, saggi e articoli. Le poesie di questo nostro autore sono state tradotte in diverse lingue. In Elegie liguri l'amore di questo poeta per questa regione trasporta il lettore nel colore acceso, nella luce «di perla» di questa terra, con l'incantesimo di una orchestrazione interiore del verso, sempre presente e che non si arresta da lirica a lirica, quasi che si potesse fare a meno dei titoli, per un grande affresco, dove l'umanità, amata dal poeta, appare e scompare nel vortice di splendore, terra-cielo, in questo volume di ricordi e di attese, di incontri e di partenze.
Mastrolonardo ha il cuore generoso dei grandi poeti e a tutti offre la mano di speranza per un ritrovarci che duri.
Il rimpianto è dolente, ma si apre sempre a una foglia nuova, al bisbiglio che si può udire intorno al «battito dell'Eternità». «I pescatori che arano il mare» scrive il poeta e in questo verso la Liguria, dove vivemmo un tempo l'infanzia, è svelata con appassionato canto: paesaggio e lavoro. Nella seconda parte del volume, «Altre poesie», Mastrolonardo ci chiama ad altri contorni di terre italiane e straniere con questa sua voce che sa svelare la bellezza, che sa fermare il distratto passante con il suo richiamo ad una meditata visione della realtà, che sa porgere con cristiano fervore il gesto antico del calice.

Renata Giambene



 
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